Kostas E. Tsiropoulos: IL MISTERO DELLA NOSTALGIA

Passa il tempo trascinandoci tutti verso la nostra uscita da questo mondo. E mentre ci trascina, talvolta con violenza e talvolta teneramente, ci accorgiamo che lasciamo dietro di noi le tracce della nostra esistenza – ricordi luminosi, ricordi oscuri. E da questi ricordi emerge ogni tanto, specie durante le nostre estati [greche], un inebriante profumo di nostalgia. Lo inspiriamo, lo viviamo rivivendo questi resti del nostro passato, e raramente ci meravigliamo che l'uomo disponga di questa spesso dolorosa capacità di rievocare i ricordi, che genera in lui il dolore discreto della nostalgia.

Grigoris Skalkeas: LA  LINGUA  GRECA DALLA CADUTA DI COSTANTINOPOLI ALLA FONDAZIONE DELLO STATO NEOGRECO

Costantinopoli cadde venerdì 29 maggio 1453, tra incendi, devastazioni e massacri. Da quel giorno nefasto in poi, i greci decisero di sopravvivere e immortalarono l'ultimo, eroico imperatore Costantino Paleologo con la leggenda del «Re trasformato in statua di marmo», e trovare conforto nella speranza della resurrezione della Stirpe e della libertà. Evidentemente guidati dall'istinto, i greci cercarono di conservare la loro lingua, la lingua greca, quale forza per la sopravvivenza della Stirpe.

Giacomo Leopardi: DISCORSO SOPRA LA BATRACOMIOMACHIA

Quando, dopo aver letta qualche opera di autore sconosciuto, la troviamo interessante e degna di osservazione, siamo tosto spinti dalla curiosità a ricercarne lo scrittore. Avendone rilevato il carattere dall'opera stessa, bramiamo avere un nome a cui applicarlo. Ci duole d'ignorar quello di una persona che c'interessa, e di dover lodare e stimare un Essere anonimo e sconosciuto. Forse il suo nome non ce lo farebbe conoscere più di quello che può fare l'opera stessa, ma noi crediamo di essere abbastanza informati intorno ad uno scrittore, quando ne sappiamo il nome. Riguardo alle opere antiche, questa curiosità va ancora più avanti.

Edward Lear: JOURNAL OF A LANDSCAPE PAINTER IN GREECE AND ALBANIA - part 11

During the night a shrill and wild cry echoes through the forest several times and the barking of distant dogs follows it. This proceeds from shepherds who perceive the vicinity of a wolf by some movement of the flock and there-upon alarm their watch-dogs. With morning comes the reflection that I must go to Tirana tonight, and no farther – perhaps even to that very foulest of pigsties with the circulating Dervish seen through the hole in the wall. The day begins badly, according to Giorgio’s way of regarding omens; for, firstly, as he has made an admirable basin of coffee, with toast, a perverse hen, either owing to the infirmity of a near sight or a spasmodic presentment that she should one day become broth in a similar piece of earthenware, suddenly came down from the rafters above with a great shriek and flutter into the well-filled breakfast platter, upsetting coffee and toast together into the fire in her efforts at self-extrication.

Giacomo Leopardi: COMPARAZIONE DELLE SENTENZE DI BRUTO MINORE E DI TEOFRASTO VICINI A MORTE

Io non credo che si trovi in tutte le memorie dell'antichità voce più lagrimevole e spaventosa, e con tutto ciò, parlando umanamente, più vera di quella che Marco Bruto, poco innanzi alla morte, si racconta che profferisse in dispregio della virtù: la qual voce, secondo ch'è riportata da Cassio Dione, è questa: «O virtù miserabile, eri una parola nuda, e io ti seguiva come tu fossi una cosa; ma tu sottostavi alla fortuna»

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