© KOSTAS E. TSIRÒPULOS

P R E G H I E R A

Corpo luminoso tenebroso,
creatore della santità che se non ti vince e non ti doma, smarrisce il proprio nome. Il santo sa d'esistere e conosce Dio, la virtù, l'amore, l'immortalità perché tu esisti. Ed esso conosce te. Senza il corpo, la santità sarebbe incomprensibile, l'amore inconcepibile e la sacra continuità del genere umano e della santità irrealizzabile.

Corpo luminoso tenebroso,
che crei poesia con la tua tremenda materia, con la consapevolezza della tua morte, con il vaneggiamento dell'immortalità. Emerge dalle tue radici l'opera d'arte a cui il tuo sangue infonde passione per la vita e, grazie a te, prende forma.

Corpo luminoso tenebroso,
tu ci fai conoscere l'umiliazione della malattia, la mortificazione della vecchiaia e l'oltraggio della morte. Ci fai conoscere con la nostra stessa carne la sacra materia dell'esistere, l'intero mistero della vita.

Corpo luminoso tenebroso,
manifesti tutto il peso del mondo nella preghiera, nell'amore allorché - caduto entro la terra, essere silenzioso -, penetra in te l'aporia della corruzione che si beffa dello struggente desiderio d'immortalità. Tu sei un ostacolo perché sei la vita.

Corpo luminoso tenebroso,
senza te non vi sarebbe volto umano, non potremmo concepire alcuna forma al mondo che rimarrebbe caotico e informe. Senza te non potremmo immaginare il volto di Dio. Tu sei il principio e la fine della forma.

Corpo luminoso tenebroso,
c'insegni l'esaltazione, l'estasi, la trasgressione, racchiudi in te come un tesoro lo spirito umido, pallido, creativo, mistica urna del giardino dell'anima. E lasci che germogli il mondo etico in armonia con la carne, perché ricopra l'esistenza. C'insegni il dolore, la debolezza, l'amarezza erotica, lo scoramento. Sei la grande lezione, la pienezza della vita, la ricapitolazione della cultura.

Corpo luminoso tenebroso,
ti solleva l'alata promessa che ti farà risorgere Colui il cui corpo fu crocifisso e nascosto in una tomba. T'addolora la disperazione della Sua oscura morte, lo strazio causato dal silenzio di Dio. Solo una fede inconsueta discosta le ceneri per assicurarti che incontrerai di nuovo coloro che conoscesti e amasti come corpi e che come corpi desideri toccare, vedere, godere. La fede che sei tu, oltre l'insostenibile silenzio ch'è il logos, la parola, la libertà della tua esistenza dall'incubo d'esistere senza motivo.

Corpo luminoso tenebroso,
tu emergi dalla perfetta congiunzione di misteriose conflagrazioni dell'amore in corpi fatti della stessa frugifera terra. Entri di nuovo nel corpo della terra perenne, per diventare di nuovo un unico corpo con lei. Che fosti? Un luminoso, sanguineo, veloce passaggio, una costellazione d'amore, di sacrificio e di dolore. Fosti amore pieno e solitudine piena e il fantasticare dello spirito creatore e l'angelica passione della carne. Fosti il nemico subdolo e l'amico affettuoso, la vivente aporia dell'universo.
Cos'eri prima? Cosa sei ora? Cosa sarai, corpo luminoso tenebroso?
Mistero emerso dal silenzio e dal fuoco, cinguetti e immagini l'immortalità nel silenzio del mistero, tu presupposto del Santo, lume del Poeta, fine delle culture che si corrompono perché tu ti corrompi, piombino del creato. Rechi in te la speranza e la morte, il soffio di Dio e il silenzio delle tenebre. Quando mostri il tuo lato luminoso, nasce una cultura quale speranza di vittoria sulla morte. Quando mostri il tuo lato tenebroso, una cultura agonizza. Perché è il lato della morte.
Cammini su un mare di vanità, enigma di bellezza e di silenzio.

Corpo, mistero luminoso tenebroso.

 

Da Cultura del corpo, Atene 1981
© trad. a cura di Mauro Giachetti